Storia del Comune
La sua fondazione viene fatta risalire a epoca normanna, quando il conte Ruggiero fece costruire nella vallata un’opera di sbarramento, per formare un bacino artificiale. Il toponimo riflette il nome del Santo Patrono. Già San Vito, assunse la denominazione San Vito sul Ionio con un regio decreto del 1863. In seguito divenne comune la dizione “sullo Ionio”. Baronia dei Gironda, sul finire del XV secolo fu aggregata al principato di Squillace, passando, nella prima metà del Seicento, alla nobile casata dei Fosselli. Assegnata successivamente ai Ravaschieri, fu da questi venduta ai Caracciolo di Girifalco, i quali, dopo un periodo di reggenza da parte di un’altra linea della famiglia, nel XVIII secolo ne recuperarono il possesso, conservandolo fino al crollo del sistema feudale, sancito dalle leggi napoleoniche. Distrutta in gran parte dal terremoto che sconvolse la Calabria nella seconda metà del Settecento, col nuovo ordinamento amministrativo dato dai francesi al regno di Napoli, all’inizio del XIX secolo, fu inclusa dapprima, quale università, nel cosiddetto governo di Gasperina e poi tra i comuni del circondario di Chiaravalle Centrale. La storia successiva alla restaurazione borbonica e all’annessione all’Italia unita non fa registrare avvenimenti di rilievo, seguendo quella del resto della regione. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: la neoclassica chiesa parrocchiale, dedicata a San Vito Martire, e i resti della costruzione normanna, in località Murorotto.